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ESPOSIZIONE
Esposizione aperta dal 15 al 29 set, h.16/20, ingresso libero
presso il Polo del ‘900 in via del Carmine 14 (Torino)
Per prenotazioni in altri orari
t. 011.7399833 / 340.8240628
PROGRAMMA

IDENTITARIO-COMUNITARIO è l’ultima iniziativa della seconda edizione del progetto Metropolitan Art, realizzata da Stalker Teatro in collaborazione col Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, col Polo del ‘900 e l’ISMEL. L’esposizione si intreccia col calendario di appuntamenti “Lavorare ad Arte”, conversazioni attorno al tema del lavoro nel contesto artistico-culturale, e pone le basi per la creazione di un primo archivio multimediale di un’impresa tipicamente culturale, come la cooperativa Stalker Teatro, che negli anni ha condiviso importanti progetti con i protagonisti dell’arte contemporanea come Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Piero Gilardi.

13 settembre ore 17.oo
Luigi Mainolfi | Pier Giovanni Castagnoli
Lavorare… ad Arte

14 settembre ore 18.oo
Inaugurazione dell’esposizione (aperta dal 15 al 29 set, h.16/20, ingresso libero)
Identitario Comunitario

15 settembre ore 17.oo
Piero Gilardi | Elena Volpato
Biopolitica. Arte e lotte del vivente

19 settembre ore 17.oo
Gilberto Zorio | Marcella Beccaria
Lavorare… ad Arte

20 settembre ore 17.oo
Patrick Tuttofuoco | Nicola Ricciardi
Un paesaggio futuristico nello spazio ritrovato delle OGR

21 settembre ore 17.oo
Flavia Barbaro | Orietta Brombin | Mario Petriccione | Anna Pironti | Paola Zanini | Giorgia Rochas
ZonArte lo spazio e il tempo dove il pubblico incontra l’arte

22 settembre ore 17.oo
Beatrice Merz | Giovanni Ferrero
Lavorare… ad Arte

27 settembre ore 17.oo
Michelangelo Pistoletto | Giovanni Ferrero
Demopraxia e lavoro

3 ottobre ore 17.oo
Catterina Seia | Luca Dal Pozzolo
Lavorare… ad Arte

5 ottobre ore 17.oo
Nicola Lagioia | Giovanni Ferrero
Lavorare ...ad Arte



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Il progetto “Metropolitan Art 2-Il Vedere Acceso”, ideato e realizzato da Stalker Teatro/Officine CAOS con la collaborazione del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, sostenuto dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino, si evidenzia fra quelle iniziative di elevata qualità culturale che intendono rapportarsi al territorio coinvolgendo attivamente gli abitanti. Dagli ultimi mesi dell’anno scorso sino ad ora si sono svolti dieci workshop che hanno registrato la presenza di oltre duecento abitanti di Torino, Rivoli e Venaria: ragazzi delle scuole medie, giovani studenti, dell’Accademia e dell’Università, adulti interessati e un gruppo di minori richiedenti asilo. Oltre alle visite guidate alle installazioni della collezione permanente del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli e alle opere esposte nell’ambito della mostra COLORI, che sono state lo stimolo creativo durante i laboratori per la creazione di performance, quest’anno il progetto ha anche considerato installazioni di arte contemporanea all’aperto nei quartieri di Lucento, Le Vallette, Santa Rita, alla GAM-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e nei giardini della Reggia di Venaria. Ogni workshop ha dunque permesso ai cittadini di partecipare alla creazione di performance, realizzate in diverse occasioni e che confluiranno, per un ultimo periodo di prove, alle Officine CAOS, dove a giugno sarà presentato lo spettacolo “Reaction” ultima tappa prevista nei sei percorsi turistico/culturali. I percorsi sono organizzati - nell'ambito di "Tutta mia la città", pensato in accordo con le Circoscrizioni e gli operatori dei singoli territori, nel più ampio quadro del programma dell'estate torinese - in tre fine settimana con partenza da Porta Susa, prima tappa al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dove si potranno ammirare le opere che hanno suggerito le creazioni delle diverse scene dello spettacolo, per poi proseguire per il quartiere Le Vallette. Giunti in prossimità del teatro “Officine CAOS” il pubblico potrà compiere una breve visita ai complessi urbanistici realizzati negli anni ’50 da noti studi di architettura, edifici che rappresentano un significativo esempio di edilizia popolare, tuttora all’avanguardia e di potenziale interesse turistico, da evidenziare in quanto specifica caratteristica che può contribuire a una più approfondita e innovativa modalità di conoscenza e quindi di riqualificazione del quartiere. La cena conviviale e lo spettacolo realizzato da Stalker Teatro con un gruppo di partecipanti ai laboratori concluderanno piacevolmente i percorsi prima di ricondurre il pubblico al punto di partenza nel centro di Torino. Nel mese di settembre si concluderà l’articolato progetto con una mostra d’arte e di documentazione dal titolo “Identitario - Comunitario”, ospitata nel salone esposizioni del Polo del ‘900, come prima manifestazione che avvia il progetto dell’ISMEL-Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell'Impresa e dei Diritti Sociali, per la realizzazione di un archivio multimediale sull’attività svolta in quarant’anni da Stalker Teatro. Il fatto che presso l’ISMEL sia proprio l’archivio di Stalker Teatro a segnalare l’ingresso di fondi archivistici di un’impresa tipicamente di produzione culturale è una novità di assoluto rilievo che ben evidenzia l’impegno artistico svolto nei contesti del territorio, di cui il progetto “Metropolitan Art” ne è un felice esempio.

Antonella Parigi
Assessora alla Cultura e al Turismo
Regione Piemonte

Francesca Leon
Assessora alla Cultura
Città di Torino

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Negli anni ‘80, i miei rapporti con Gabriele Boccacini si sono fatti più frequenti. In quel periodo, quando in una riunione qualcuno faceva riferimento a episodi di 20, 30 anni prima, avevo una reazione in parte ironica ed in parte stupita. Ironica, perchè mi chiedevo: ma cosa rileva, oggi, un evento così antico, quasi preistorico? Stupita, perché non capivo come si potessero ricordare, rivivere, emozioni ormai sepolte dal tempo. Oggi, 37 anni dopo, non solo ricordo i suoi lavori teatrali, dotati di un forte rigore interno, ma devo ammirare il coraggio, la coerenza intellettuale di Gabriele e del suo gruppo, Stalker Teatro, dimostrata nel corso di tutti questi anni. La loro grammatica, coerente e riconoscibile è il sedimento dell’impegno profuso per comprendere e, almeno un poco, costruire la transizione tra una realtà, una cultura, una città industriale a una società in cui la cultura diventa, essa stessa, direttamente forza produttiva. Non solo idee per produrre idee ma idee perché diventino anima di oggetti, di installazioni; in qualche modo immaginazione cristallizzata. Costruire rigore e valore in un mondo che cambia con rapidità, che rende sempre meno certi i valori e le stesse consuetudini del passato richiede un impegno intellettuale certo faticoso ma irrinunciabile. Ci troviamo sempre più a gestire e dover tradurre linguaggi diversi. Non si tratta di trovare corrispondenze tra parole slegate, ma di comprendere strutture concettuali non sempre rimappabili l’una sull’altra. Ci troviamo ad operare uno slittamento progressivo del linguaggio che porta, da un lato, a superare le barriere disciplinari e dall’altra a riscoprire, nella tradizione, i valori che devono essere rivisitati e rigenerati con una passione che li rinnovi. Percorriamo una strada che ci porta a superare il confine tra teatro, musica, arti figurative. La mostra che Stalker Teatro presenta, già avviata con la precedente Presidenza e Direzione di Ismel, ha posto la premessa per rafforzare, all’interno delle attività del Polo del 900, il peso dell’arte e dei suoi linguaggi. Ciò non solo all’interno del panorama dei nuovi lavori ma soprattutto nell’ambito di una seria rivisitazione dei valori che hanno presieduto all’affermarsi del lavoro stesso come principale fonte, al contempo, di reddito per le persone e di organizzazione della società civile. Questa mostra è, quindi, momento importante di una rassegna che ha collegato il Castello di Rivoli e i suoi Artisti con la realtà sociale delle Vallette, e, al contempo, occasione di stimoli per i visitatori e per noi che, sostenendola, ci impegniamo a svilupparli.

Giovanni Ferrero
Presidente ISMEL
Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro
dell'Impresa e dei Diritti Sociali

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Grazie all’acquisizione da parte di ISMEL Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell'Impresa e dei Diritti Sociali, dell’archivio della cooperativa teatrale, Stalker Teatro approda al Polo del ‘900. Nell’Istituto che raccoglie e preserva la memoria storica del lavoro, sedimenta parte del lungo viaggio intrapreso negli anni ‘70 della compagnia che, nella scelta del nome, s’identifica con lo Stalker, colui che conduce alla Zona - il luogo dove si realizzano i desideri più profondi - come nel film di Tarkovskij. Il regista che, negli stessi anni, in un’intervista aveva dichiarato “la Zona è la Zona perché la Zona è la vita... e ancora l’artista è condannato a comprendere di essere il prodotto del tempo e delle persone tra le quali egli vive”. In altre parole il progetto artistico di Stalker Teatro si sostanzia del desiderio di comprendere (nel senso etimologico di prendere con se) la vita, nelle tante variabili sfaccettature, come parte integrante del progetto artistico/teatrale. Da qui le specifiche modalità, non solo relazionali, che amplificano il rapporto tra Attori, Performer e SpettAttori. Gli stessi presupposti, ancora oggi determinanti, nel percorso intrapreso dalla Compagnia che da sempre ha considerato essenziale, la relazione con l’arte contemporanea. Dall’arte alla vita e dalla vita all’arte. Teatro come mestiere e come passione. Spazio aperto all’impegno civile ed anche luogo dell’inclusione. Espressione comunitaria del gruppo, associata all’impulso creativo individuale che nasce dall’irrinunciabile necessità di Gabriele Boccacini, regista e fondatore di Stalker Teatro, di realizzare opere d’arte che spesso si traducono in dispositivi essenziali alle azioni sceniche della compagnia. Opere create per differenti esperienze estetiche e sinestetiche. Progetti teatrali ed espositivi, generati dall’interazione tra Arte & Arte, come la mostra, IDENTITARIO-COMUNITARIO, promossa nell’occasione da ISMEL e ospitata negli spazi del Polo del ‘900. Nella mostra sono raccolte alcune tracce di progetti performativi realizzati dalla compagnia, nati in collaborazione con i grandi protagonisti dell’arte contemporanea come Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Piero Gilardi. Sono presentate opere fotografiche degli anni ‘80 di Angelo Garoglio, immagini riconducibili ai progetti storici di Stalker Teatro - I Sognatori della Realtà, insieme alle recenti action fotografate da Giorgio Sottile che ha documentato tutto il progetto Metropolitan Art, realizzato in collaborazione col Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli. Sei percorsi turistico-culturali svolti nell’estate 2016 e 2017 che hanno registrato una grande partecipazione di pubblico. Nel percorso espositivo le opere: Identitario-Comunitario (da cui deriva il titolo dell’esposizione) composizioni, storiche e inedite di Gabriele Boccacini e inoltre L’ultimo dono, opera realizzata per creare un ponte simbolico tra epoche e generazioni diverse; Tra il viola e l’arancione, quadro/progetto di performance e Le tre sedie, composizione rappresentativa dello slittamento progressivo del linguaggio adottato dalla storica compagnia.

Anna Pironti
Responsabile Capo
Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea